HERE TODAY, MARS TOMORROW


“This is why I love Science Fiction. I love to read it; I love to write it. The SF writer sees not just possibilities but wild possibilities. It's not just "What if..." It's "My God; what if..." In frenzy and hysteria”

[Philip Kindred Dick, Introduction to The Golden Man (1980)]



Inaugura venerdì 21 Dicembre 2012 alle ore 18 in Sala Dogana a Palazzo Ducale la mostra fotografica HERE TODAY, MARS TOMORROW, un tributo a Philip K Dick, al suo ricco immaginario e ai personaggi delle sue storie.

Nel trentennale dalla sua morte è stato chiesto ad artisti internazionali di realizzare un ritratto fotografico dei protagonisti, e anche dei personaggi minori, dei suoi romanzi e racconti.
Come fossero ritratti di novelli coloni di Marte, di replicanti, di entità extraterrestri o fantasmi, la collezione di fotografie così raccolte è uno spaccato della fragile e schizofrenica società contemporanea, con un occhio rivolto al passato e l’altro al futuro.

Abbiamo così Leo Runcible, il protagonista de L’uomo dai denti tutti uguali che perde se stesso a causa della sete di emergere e di ricchezza e per colpa di investimenti sbagliati, ritratto da Sara Magni; temi simili li ritroviamo anche nello Stravagante mondo di Mr Fergesson, ai cui protagonisti, Jim Fergesson e Al Miller, Arianna Carossa dedica un dittico; altri perdenti sono i tossicodipendenti di Un oscuro scrutare sintetizzati da Christian Rainer in una serie di scatti intimi e irreali. Il tema del loser, il perdente, è una costante negli scritti di Philip K Dick, meno noto è il suo lato quasi horror che si può trovare nel racconto Mele avvizzite ben rappresentato dai due ritratti della protagonista di Serena Zanardi.
Non mancano certo personaggi resi popolari dalle numerose pellicole tratte dai romanzi di PKD: Squp alle prese con i Precog, misteriosi esseri post umani preveggenti di Rapporto di minoranza (Minority report) e Teresa Romano nel suo autoscatto da androide umanizzato (Rachel da Gli androidi sognano pecore elettriche?, romanzo ispiratore di Blade Runner).
Il misticismo dickiano di Valis e di Divina Invasione è invece il motore ispiratore rispettivamente dello scatto al perdigiorno che crede di essere stato contattato da Dio, Horselover fat, di Anna Palmer e del video, completato da un dittico fotografico, su Zina, il lato femminile di Dio secondo PKD, di Eleonora Chiesa; Nuvola Ravera si è invece concentrata sui numerosi personaggi evanescenti, trasparenti, fluttuanti e senza nome che troviamo spesso nei sottofondi urbani di Philip Dick, in questo caso ne La città sostituita.
L’ucronìa è un altro tema affrontato spesso da PKD, l'artista tedesca Sandra Hauser affronta e si confronta con un mondo in cui nazisti e giapponesi hanno vinto la seconda guerra mondiale, Hawthorne Abendsen è uno dei personaggi de La svastica sul Sole, autore dissidente di un libro nel libro in cui sono gli Stati Uniti a vincere la guerra.
Ella Hyde Runciter è la moglie di uno dei protagonisti di Ubik, defunta, è mantenuta in semi vita in una clinica moratorium, ove il marito può ancora comunicare con lei e ritratta da Fernanda Veron. Altro personaggio principale di Ubik è Joe Chip, crepuscolarmente ritratto da Giulia Caira. E' un photocollage quello che Zaelia Bishop dedica al pianista telecinetico, e schizofrenico, Richard Kongrosian, personaggio de I simulacri, altra ucronìa dickiana. Alessia Cocca adotta Carol Halt de I giocatori di Titano, romanzo la cui protagonista è una lotteria che permette ai pochi uomini rimasti fertili di scambiarsi le donne per la sopravvivenza della specie. Per concludere i Ludiko con la loro installazione in cui ognuno si può identificare con Charley nel momento della strage degli animali della moglie Fay, un attimo prima di suicidarsi, da Confessioni di un artista di merda.

Questi sono solo alcuni esempi di ciò che compone questa mostra/progetto, che prevede altre tappe, altri artisti coinvolti e una pubblicazione.
La forza ispiratrice di Philip K Dick è il suo cinico scrutare la società contemporanea, evidentemente non così diversa da 50 anni fa, trasportandola in tempi futuri e attraversandola da squarci di speranza.
La potenza della fantascienza è questa: immaginare il futuro scrivendo del presente (spesso con un occhio così acuto, libero e stratificato da far impallidire gli autori che si ispirano al banale contemporaneo).

a cura di Giovanni Cervi

ARTISTI IN MOSTRA Arianna Carossa, Ludiko, Teresa Romano, Squp, Giulia Caira, Alessia Cocca, Eleonora Chiesa, Sara Magni, Serena Zanardi, Anna Palmer, Fernanda Veron, Christian Rainer, Sandra Hauser, Nuvola Ravera, Zaelia Bishop.


Philip K Dick è una figura cardine della cultura del secondo dopoguerra, nei suoi racconti e romanzi ha esplorato tematiche profonde (dalla teologia al rapporto natura/uomo, dal tardo capitalismo al simulacro, dalla fuga da una realtà in disgregazione fino all’impatto dei mass media sulla nostra società) elevando la visione un po’ semplicistica della fantascienza degli anni ’50 e ’60 a un next level, rendendolo uno dei maestri della letteratura postmoderna (al pari di Jorge Luis Borges, Italo Calvino, James Ballard, Kurt Vonnegut, Thomas Pynchon, Joseph Heller…).
Anche per questi motivi, a trent’anni dalla sua morte, l’opera di Philip K Dick è ancora al centro dell'attenzione globale.
Dick è scomparso prematuramente il 2 Marzo 1982.




Teresa Romano - Il cacciatore di androidi (1968)

Rachel è un androide Nexus 6, un prototipo di ultima generazione, difficilmente distinguibile dagli esseri umani se non si ricorre al test Voigt-Kampff, che misura il grado di empatia del soggetto esaminato. Nonostante la loro intelligenza e capacità d'imitazione dei comportamenti umani, gli androidi non possiedono l'abilità di entrare in empatia con qualcuno, neanche con i loro simili. Abile a mettere in crisi chiunque con le sue affermazioni, l'aspetto simile a quello di una ragazza e non una donna, Rachael è in grado di far dubitare a Deckard, il cacciatore di androidi, della sua natura umana, e sa essere calcolatrice e per certi versi vendicativa.
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